Etimologia

Etimologia e significato della parola Grazia



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Origine del nome Latina
Significato del nome Bellezza, leggiadria, avvenenza, riconoscenza, favore
Santi legati al nome Il culto è principalmente legato alla Madonna delle Grazie : intermediaria fra gli uomini e Dio, viene invocata per ottenere grazie, doni, favori.
S.Grazia martire cistercense.
S.Grazia di Cornovaglia.
Personaggi famosi Grazia Deledda, Grace Kelly, Maria Grazia Cucinotta, Io ;-) Grazia Giuliano, Grazia Di Michele, Maria Grazia Cutuli
Onomastico 16 Aprile
Segno zodiacale corrispondente Saggitario
Numero fortunato 7
Colore
Pietra Zaffiro
Metallo Ferro
Diffusione In Italia si chiamano GRAZIA circa 356464 persone (51° posto dei nomi più comuni) ovvero approssimativamente 0,6 % della popolazione Italiana.

Origine del cognome Grazia

Grazia è tipico del bolognese e modenese, deriva dal nome medioevale Gratia (Grazia) derivato dal cognome latino Gratius, ma in alcuni casi può anche derivare dalla troncatura di nomi come Graziadei o simili.
(tratto da cognomix.it, origine dei cognomi.)

de Grazia o di grazia, origine della parola grazia

De Grazia ha un ceppo nel potentino a Potenza ed a Albano di Lucania, un ceppo calabrese nel cosentino ad Amantea, Cosenza e Lago ed a Lamezia Terme nel catanzarese, ed un ceppo a Messina.
Di Grazia ha un grosso ceppo nella Toscana settentrionale, uno a Roma, uno nel casertano e napoletano, uno in Basilicata, barese e cosentino ed uno in Sicilia, dovrebbero derivare o dal cognomen latino Gratius, Gratia o da nomi attribuiti dallo spirito mistico dei tempi passati come augurio di essere il proprio figlio o figlia pieni di Grazia Divina, ricordiamo l'inizio dell'Ave Maria: "Ave Maria gratia plena...".
(tratto da cognomiitaliani.org, l'origine dei cognomi.)

Grazia - significato

[grà-zia] s.f. (pl. zie) Espressione di armonia, semplicità, eleganza, naturale o acquisita: la grazia di un fiore, di un volto, di un gesto; la grazia di un verso poetico, di un dipinto, di un brano musicale.
Avere grazia, avere la facoltà di incantare, di colpire per le proprie doti di semplicità e cortesia.
Non avere grazia, di cosa o persona rozza, grossolana.
(tratto da Hoepli.it, la grande libreria OnLine.)

1 Aspetto esteriore di oggetti o persone caratterizzato da bellezza, eleganza, semplicità: la grazia di una pittura, di un viso; anche con riferimento agli atti e al contegno: muoversi, parlare con grazia; estens. cortesia, buona educazione: comportarsi con grazia; con riferimento a sapori e odori, prelibatezza, delicatezza: la grazia di un vino, di un profumo; (spec. pl.) attrattive fisiche di una persona, spec. donna: esibire le proprie grazie
2 (spec. pl.) Considerazione, simpatia: entrare nelle grazie di qualcuno. || con vostra buona grazia, con il vostro permesso | di grazia, per favore, in formule di cortesia | buona grazia, garbo
3 Beneficio non guadagnato ma elargito dalla generosità o dalla benevolenza del concedente, di solito un potente o l'autorità costituita; in particolare, condono, riduzione o commutazione della pena, per decisione del capo dello stato: concedere, ottenere la grazia || ministero di Grazia e Giustizia, quello competente in materia di organizzazione giudiziaria e carceraria | Vostra Grazia, titolo conferito ai duchi d'Inghilterra || fig. fare la grazia, concedere qlco., spesso con sfumatura ironica
4 Concessione miracolosa o favore ottenuto da Dio, chiesto direttamente o per intercessione della Madonna o dei santi: ottenere una grazia || per grazia di Dio, per concessione divina, miracolosamente; anche, per fortuna | avere ogni grazia di Dio, ogni abbondanza di beni materiali | per grazia ricevuta, formula apposta sugli ex voto | troppa grazia! (o troppa grazia sant'Antonio!), escl. a proposito di beneficio ottenuto in misura superiore alle necessità | essere fuori della grazie di Dio, nel l. fam., fuori di sé, molto adirato
5 Nel l. teologico, l'assistenza particolare prestata da Dio all'uomo per aiutarlo nel suo cammino verso la salvezza || anno di grazia, espressione usata in passato per indicare gli anni dell'era volgare, con allusione al fatto che la redenzione di Cristo ha riottenuto per l'umanità la grazia di Dio | essere, vivere, morire nella grazia di Dio, col suo favore e liberi dal peccato mortale
6 estens. Condizione fisica o spirituale partic. favorevole, fortunata: essere in uno stato, in un periodo di grazia.
7 (spec. pl.) Ringraziamento, gratitudine, sec. XII
(tratto da Il Sabatini Coletti, Dizionario di Italiano.)

Grazia
Deriva dal nome latino Gratia e significa "leggiadra, piacevole", connesso con le tre Gratie (le tre Grazie, figure mitologiche).
Si è affermato nel Medioevo in riferimento alla grazia divina (dal latino "gratia").
È soprattutto riferibile al culto e alla devozione alla "Madonna delle Grazie".
Può avere anche un'accezione laica e rappresentare un augurio che la propria figlia abbia grazia, ossia bellezza e leggiadria.
(tratto da Wikipedia, l'enciclopedia libera.)

Grazia
Il condono di una pena
(tratto da Wikipedia, l'enciclopedia libera.)

Grazia
Un dono o favore concesso all'uomo da Dio o da una "divinità".
(tratto da Wikipedia, l'enciclopedia libera.)

Grazia
La gentilezza, la bontà di modi e di intenzioni, la generosità, il garbo, la cortesia con gli altri, e la leggiadria nel muoversi e nel comportarsi.
(tratto da Wikipedia, l'enciclopedia libera.)

Grazia
Titolo nobiliare.
L'appellativo di Sua Grazia (abbreviazione: S.G.) era il titolo utilizzato dai sovrani di Scozia fino a l'Act of Union del 1707, documento mediante il quale la Scozia si unì all'Inghilterra.
Il titolo Grazia era anche utilizzato per appellare i sovrani d'Inghilterra prima di Enrico VIII.
Attualmente il titolo di sua grazia è usato quando si fa riferimento ai duchi ed alle duchesse di sangue non reale nel Regno Unito (per esempio, Sua Grazia il Duca di Devonshire). I duchi di sangue reale, invece, hanno il titolo di altezza reale.
(tratto da Wikipedia, l'enciclopedia libera.)

Grazia (le tre Grazie nella mitologia)
Le Grazie (in latino Gratiae) erano figure della mitologia romana, le quali erano tuttavia solamente una replica latina delle Cariti greche (in greco antico Χάριτες).
Questi nomi fanno riferimento alle tre divinità della bellezza e, probabilmente sin dall'origine, alle forze legate al culto della natura e della vegetazione.
Sono infatti queste fanciulle a infondere la gioia della Natura nel cuore degli dèi e dei mortali.
(tratto da Wikipedia, l'enciclopedia libera.)

Grazia (tipografia)

In tipografia, "i piedini" terminali presenti in alcuni caratteri, quali ad esempio il Times New Roman.
Ci si riferisce a caratteri tipografici con grazie (in inglese serif fonts) quali caratteri tipografici che possiedono alle estremità degli allungamenti ortogonali, detti per l'appunto grazie.
Il primo esempio di questa tipologia di carattere tipografico è il lapidario romano.
Un modello piuttosto famoso ed usato è quello, ricostruito da L. C. Everett, inciso alla base della colonna traiana e preso a modello per il Trajan pubblicato dalla Linotype.
Il lapidario originale aveva il rapporto base/altezza dell'asta verticale di uno a dieci, una copia dai rapporti meno estremi è utilizzata ad esempio per scrivere il titolo dei film della serie Guerre Stellari di George Lucas a partire dalla "minaccia fantasma".
(tratto da Wikipedia, l'enciclopedia libera.)

Grazia

Nome proprio di persona italiano femminile. Può avere alcune derivinati quali ad esempio:
Graziella, Graziana, Graziosa, Graziuccia, Grazietta, Grazina.
o essere anche composto:
Maria Grazia, Grazia Maria, Graziano Maria...
o avere delle varianti al maschile anche se più rare:
Graziano, Grazio, Graziello, Grazietto, Graziolo, Graziuccio.
vi sono varianti in altre lingue come ad esempio:
Grace.
In origine la forma base Grazia era anche un nome maschile (Grazia d'Arezzo è un noto canonista del Duecento).
(tratto da Wikipedia, l'enciclopedia libera.)

Grazia (teologia)

In ambito religioso, grazia è una benevolenza che Dio o una divinità manifesta verso l'essere umano, come un sovrano si volge con favore verso un membro del suo popolo e gli concede doni, non perché tenuto a farlo, ma perché liberamente vuole e sceglie di farlo. Una grazia indica un favore particolare concesso da Dio o da una divinità.
(tratto da Wikipedia, l'enciclopedia libera.)

Grazia (Bibbia, antico testamento)

La grazia nell'Antico Testamento non ha un significato teologico preciso. Al posto di "grazia" si trova meglio l'idea di benignità che esprime la costanza della bontà di Dio.
Nell'Antico Testamento si usano due parole di base per indicare l'idea della misericordia e del favore di Dio: chesed (ad es. in Lamentazioni3,22) e, più importante ancora, chen (Genesi 33,8, 33,10, 33,15; Geremia 31,2).
Si parla così di persone che hanno trovato grazia davanti a Dio (Noè, Genesi 6,8;Mosè, Esodo33,127; Davide, 2 Samuele15,25). Il più grande atto di grazia, però, è quello di aver scelto Israele come Suo popolo ed aver stipulato con esso un'alleanza (Esodo 34,6; Isaia63,7-9; Salmi 103,8), e di conservarlo tale nonostante le sue trasgressioni. Ecco perché anche il peccatore che si ravvede può fare appello alla sua grazia (Salmi 51,1). Attraverso l'Antico testamento ricorre il pensiero che Dio vuole salvare e non distruggere. La grazia è, così, la volontà di Dio di salvare la creatura umana dalle conseguenze temporali ed eterne del peccato.
(tratto da Wikipedia, l'enciclopedia libera.)

Grazia (Bibbia, nuovo testamento)

Nel Nuovo Testamento le due parole equivalenti che la indicano sono eleos, e charis. Qui ritroviamo i due significati essenziali di grazia nell'Antico Testamento: favore, gentilezza, bontà; oppure atto o atteggiamento di misericordia di Dio verso la creatura umana.
Come favore in senso generale unito spesso a "pace" e "misericordia".
In alcuni passi indica il successo di qualcosa fatto in nome di Dio. Il termine grazia ricorre nel suo significato specifico soprattutto nelle epistole. Possiamo descriverlo in alcuni concetti.
La potenza di Dio che si manifesta con generosità verso la creatura umana: è grazia sovrabbondante (2 Corinzi 9,14) che determina la generosità che i credenti, a loro volta, devono manifestare. Per questo l'apostolo Paolo può dire della propria esperienza personale:
« ...per la grazia di Dio io sono quello che sono; e la grazia sua verso di me non è stata vana; anzi, ho faticato più di tutti loro; non io però, ma la grazia di Dio che è con me. »
È la grazia di Dio che distribuisce alla comunità cristiana doni da usarsi nel servizio di Dio e degli altri (Efesini 3,7). L'apostolo Pietro afferma:
« Come buoni amministratori della svariata grazia di Dio, ciascuno, secondo il carisma che ha ricevuto, lo metta a servizio degli altri. »
Grazia e salvezza. Nell'Antico Testamento la grazia di Dio aveva come presupposto l'alleanza fra Dio e il popolo eletto (espresso nella legge del Sinai).
Nel Nuovo Testamento, di conseguenza, la grazia esprime un'alleanza fra Dio e la creatura umana nell'opera compiuta da Cristo. Sorge così la nuova espressione "la grazia del nostro Signore Gesù Cristo". Non è chiaro quanto questa espressione comporti una concezione giuridica precisa. È certo, però, come essa indichi la presenza benefica e l'opera del Cristo (Cfr. Romani 16,20-24; 1 Corinzi 16,23; 2 Corinzi 13,13; Filippesi 4,23; 1 Tessalonicesi 5,28; Apocalisse 22,21). L'amore e l'iniziativa divina raggiungono la sua manifestazione più grande nella Persona e nell'opera di Gesù Cristo (2 Corinzi 8,9; Filippesi 2,6 ss). Nel sinodo di Gerusalemme Pietro afferma:
« Noi crediamo che siamo salvati mediante la grazia del Signore Gesù. »
La grazia della salvezza ci è stata accordata per merito dell'opera che Gesù Cristo ha compiuto a nostro favore. Il prologo del vangelo secondo Giovanni fa una simile affermazione:
« E la Parola è diventata carne e ha abitato per un tempo fra di noi, piena di grazia e di verità; e noi abbiamo contemplato la sua gloria, gloria come di unigenito dal Padre. (...) Infatti, dalla sua pienezza noi tutti abbiamo ricevuto grazia su grazia"»
« Poiché la legge è stata data per mezzo di Mosè; la grazia e la verità sono venute per mezzo di Gesù Cristo. »
La grazia e la fede. In Atti 18,27 si afferma che la fede in Cristo è uno degli effetti della grazia di Dio, un Suo dono. Nell'epistola ai Romani il binomio grazia-fede viene affermato contro il legalismo israelita.
Grazia è l'intervento gratuito di Dio, non ha altra ragione che l'amore di Dio:
« ...ma sono giustificati gratuitamente per la sua grazia, mediante la redenzione che è in Cristo Gesù »
« Perciò l'eredità è per fede, affinché sia per grazia. » (Romani 4,16)) La fede introduce la creatura umana nella grazia di Dio:
« ...mediante il quale abbiamo anche avuto, per la fede, l'accesso a questa grazia nella quale stiamo fermi; e ci gloriamo nella speranza della gloria di Dio. » La grazia e il peccato. La grazia indica un perdono che rigenera spiritualmente la creatura umana che ad essa si affida. Il contrario del peccato non è la virtù ma la grazia. È la grazia che risana la malattia mortale di cui è affetta la creatura umana:
« La legge poi è intervenuta a moltiplicare la trasgressione; ma dove il peccato è abbondato, la grazia è sovrabbondata (...) Che diremo dunque? Rimarremo forse nel peccato affinché la grazia abbondi? »
Dimenticare che questo dipende dall'opera di Cristo e pretendere che essa dipenda dalla nostra ubbidienza significa scadere dalla grazia:
« Voi che volete essere giustificati dalla legge, siete separati da Cristo; siete scaduti dalla grazia. »
Lo scopo della grazia è quello di formare la creatura umana affinché si comporti secondo giustizia:
« ...affinché, come il peccato regnò mediante la morte, così pure la grazia regni mediante la giustizia a vita eterna, per mezzo di Gesù Cristo, nostro Signore. »
La grazia e l'elezione. La grazia è collegata ad un preciso piano di Dio secondo il quale è Lui a suscitare i credenti. Si tratta di un mistero che va altre alla ragione umana. L'inizio della fede come pure la sua continuità dipende da questo piano:
« ... Così anche al presente, c'è un residuo eletto per grazia. »
L'elezione, o predestinazione è connessa con una vocazione viva e continuamente incarnata.Si può "crescere nella grazia" (2 Pietro 3,18) e diventare coeredi della grazia della vita eterna (2 Pietro 3,7).
(tratto da Wikipedia, l'enciclopedia libera.)

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